Prima di pensare alla preparazione dei nostri pranzi, è indispensabile stabilire gli ingredienti, che non debbano soltanto essere buoni ma anche sani e nutrienti. Cosa mettere nel carrello della spesa?
Al giorno d’oggi, la grande distribuzione ci permette di trovare ogni alimento: dalla frutta alla verdura, di ogni colore e di ogni sapore e soprattutto proveniente da ogni parte del mondo.
Perché la natura, senza l’ausilio dell’industria alimentare, ci propone specifici alimenti in luoghi precisi e soprattutto in determinate stagioni? Che effetto hanno i cibi non di stagione sulla nostra salute e sull’ambiente? Che effetto ha sulla nostra salute il cibo coltivato in un altro Paese e poi trattato e imbustato?
Queste sono le domande che ci dovremmo porre tutte le volte che facciamo la spesa e ci viene voglia di una melenzana alla parmigiana a dicembre.
Il cibo è il primo elemento che mette in comunicazione l’ambiente esterno con quello interno e porta con sé numerose informazioni che non solo sono nutrizionali, ma anche climatiche e stagionali.
Il pomodoro, ad esempio, prodotto in estate, contiene una quantità di luteina necessaria a proteggere la macula dell’occhio dai raggi solari e un quantitativo di acqua che ci idrata, mentre in inverno l’ispessimento della macula non consente il passaggio dei raggi solari e quindi la produzione di Vitamina D. Il quantitativo di acqua favorisce la fase anabolica e quindi l’aumento di peso.
«Ripristiniamo il contatto intimo con la nostra terra e traiamo da essa i benefici massimi».
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