Spesa su base annua degli italiani

La spesa domestica delle famiglie italiane nell’anno 2020 appena terminato, ha portato ad un incremento complessivo che supera il 7% rispetto agli anni precedenti.

Effetti del lockdown

Soprattutto i mesi di aprile e maggio, caratterizzati dal lockdown nazionale a causa della pandemia da Covid19, hanno permesso una crescita a doppia cifra. Nel mese di luglio le vendite si erano riallineate alla norma per poi riprendere slancio in agosto e settembre. A comportarsi ancora da traino, i prodotti confezionati, totalizzando un valore di +7.8% ed un +4.9% in merito ai prodotti freschi sfusi. Si è registrato oltre il 70% di share dei prodotti EAN (European Article Number – codice a barre utilizzato per l’identificazione univoca di prodotti destinati al consumatore finale) sullo scontrino.

Uova, carni, formaggi, ortofrutta hanno avuto incrementi superiori alla media, invece i derivati dei cereali, bevande alcoliche e prodotti ittici, hanno avuto un incremento di spesa attestato sotto la media.

Composizione dello scontrino

Ecco la composizione dello scontrino nel 2020:

  • bevande alcoliche, analcoliche e vino: 11.7%
  • derivati dei cereali: 13.4%
  • carni: 10.1%
  • salumi: 6.3%
  • latte e derivati: 13.9%
  • ittici: 7.9%
  • uova fresche: 1.2%
  • ortaggi: 10.6%
  • frutta: 9.2%
  • oli e grassi vegetali: 1.7%
  • altri prodotti alimentari: 13.7%

Il lockdown ha stimolato la vendita diretta, lo sviluppo dell’e-commerce e favorito lo sviluppo delle piccole superfici di prossimità. Tra i format distributivi, i più dinamici diventano quelli con piccole superfici (+18.4%).

Nonostante gli italiani fossero chiusi in casa, non hanno perso la voglia di vita: sono cresciute, infatti, le vendite di birre, spumanti e aperitivi. Le bevande analcoliche, invece, segnano un aumento solo del 1.7%.

Carni, salumi e formaggi

Positivi i trend per tutte le carni, con prezzi superiori all’anno precedente, soprattutto per le suine, a cui seguono in percentuale le carni bovine e le carni avicole.

I salumi decollano nel frigo del libero servizio raggiungendo il 14%. Resta vivo l’interesse per i formaggi. In merito al latte, invece, cresce la vendita di quello UHT e scende quella del latte fresco.

Ortofrutta

In relazione ai prodotti ortofrutticoli, è in ripresa il consumo della frutta (11% in più rispetto al 2019) e si registra sempre meno interesse per i succhi. Oltre alla frutta fresca, anche il comparto degli ortaggi ha subito un incremento (boom per le patate con +13.9%).

Oli e ittici

Dopo due anni di contrazione torna in positivo la spesa per gli oli vegetali con +9.2%, invece, la spesa per gli ittici cresce solo grazie a conserve e surgelati.

Derivati dei cereali

La spesa per il comparto dei derivati dei cereali cresce in maniera contenuta (pane e merendine), a differenza di pasta (+9.2%) e riso (+10%).

(Fonte Ismea-Nielsen)

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