Report sulle abitudini degli italiani nel 2018
Gli italiani sono i consumatori europei che destinano ai consumi alimentari domestici le maggiori risorse economiche in valori assoluti e sull’incidenza nel totale della spesa. Gli italiano vantano l’alimentazione più bilanciata a una dieta sana.
Italia e Spagna sono i Paesi europei che destinano al cibo e alle bevande la maggior quota del budget di spesa. Dalla nostra penisola parte l’accelerazione verso la dieta mediterranea. Si parla di cifre pari ai 2.428 € per quanto riguarda la spesa pro capite degli italiani per i consumi alimentari domestici. È pari al 19% la quota della spesa degli italiani destinata a cibo e bevande, con un aumento del 2% sulla variazione dal 2010 al 2018 dell’incidenza di frutta e verdura degli italiani. Continua la ripresa dei consumi alimentari ma è ancora grande la distanza dai valori del decennio precedente. L’alimentazione è orientata verso scelte di maggior qualità e benessere. Il cibo è centrale nella vita degli italiani. Gli italiani gli dedicano più tempo, attenzione e denaro.
È pari al 1,3% l’incremento dell’incidenza dei consumi alimentari nel periodo 2006-2018 ed è sceso del 3,8% il peso di pasta e pane sulla spesa alimentare negli ultimi dieci anni.
Gli italiani dedicano 3,1 ore di tempo nella preparazione dei pasti e al cibo. Si è registrato un aumento del 10% in merito al numero di italiani che fanno una colazione adeguata rispetto a 20 anni fa.
Ad oggi, la Piramide alimentare degli italiani non è ancora ideale. Gli italiani mangiano meno frutta e verdura di quanta dovrebbero e la frequenza di consumo di carne rossa e salumi è lontana da quella corretta. Gli italiani ne sono a conoscenza e stanno iniziando ad aderire ad uno stile di consumo alimentare sempre più simile alla dieta mediterranea.
È il 74% degli italiani che aderisce alla piramide alimentare teorica, il -25% è il saldo fra chi pensa che fra 5 anni mangerà più carni rosse e salumi e chi prevede di mangiarne meno, è +38% il saldo fra chi pensa che mangerà più ortofrutta e chi prevede di mangiarne meno.
Nel 2018 è stata lenta la crescita degli acquisti alimentari, ma è buona la performance del largo consumo confezionato nel comparto del fresco. L’inflazione stimola le strategie di risparmio degli italiani. Nel 2018 si registra il boom per la frutta fresca confezionata. Ad eccezione di ortaggi e carne restano in negativo tutti i comparti del fresco a peso variabile
È pari al +2,5% la crescita delle vendite di carne, +14,9% la crescita delle vendite 2018 della frutta fresca a peso imposto. Continua a crescere la voglia di sperimentare cibi nuovi, si ridimensiona la crescita dei prodotti salutistici e aumenta l’acquisto di prodotti ad alto contenuto di servizio. Crescono i prodotti ad alto valore unitario a riprova della polarizzazione dei consumi. Cresce del 12,4% il carrello dei prodotti etnici, del 9,3% il carrello dei cibi a più alto valore unitario, del 5,7% il carrello dei cibi già pronti, del 2,3% il carrello dei cibi salutistici, dell’8,6% i prodotti 100% italiani.
Inoltre, sono scese del 3,9% le vendite dei prodotti delattosati nel 2018 ed è pari a 1,6 miliardi di euro il giro d’affari del biologico. Sono aumentate del 14,4% le vendite dei prodotti bio nella GDO, sono 88% le famiglie italiane acquirenti bio ed è pari al +10,3%% il contributo del bio alla crescita delle vendite alimentari nella GDO.
Si stima, invece, pari a 4 MRD € la stima del valore 2018 delle vendite dei prodotti ecologici e responsabili.
Come saranno cambiate queste cifre nel 2019?
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