ANCORA A DUE CIFRE LA CRESCITA DEL BIOLOGICO
A dispetto di un rallentamento in confronto al 2017, nella prima parte dell’anno continua ad essere sostenuta la crescita dei prodotti biologici tra gli scaffali della grande distribuzione. Le produzioni organiche escono dalla nicchia e coinvolgono un numero sempre maggiore di famiglie e di formati distributivi. Tra i prodotti preferiti dagli italiani trovano collocazione molti generi di base, a suggerire la progressiva diffusione del biologico nella preparazione dei piatti tipici della tradizione.
Dalla tavola alla cosmesi, dai prodotti per l’infanzia ai detersivi, il biologico è ormai diventato parte integrante della quotidianità di molti italiani. L’attenzione per tutto ciò che è bio è cresciuta in misura sensibile nel corso degli ultimi anni: attualmente in Italia, secondo il censimento operato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, si contano poco meno di 2 milioni di ettari coltivati secondo le specifiche dell’agricoltura biologica.
Giova ricordare che quando si parla di biologico si fa riferimento ad una tecnica di coltivazione e produzione certificata che intende rispettare i cicli di vita naturali, ruotando in maniera efficiente le colture, dove pesticidi chimici, fertilizzanti sintetici, antibiotici e altre sostanze sono soggette a rigorose restrizioni e dove il ricorso a organismi geneticamente modificati (Ogm) è vietato.
Il successo del filone del biologico è trainato dalla ricerca di maggiore naturalità, nell’alimentazione come più in generale nello stile di vita: per dare una dimensione del fenomeno, si tenga conto che solo nell’ultimo anno sono stati convertiti al biologico 300 mila ettari coltivati a foraggio, pascoli, cereali, olivo, con una forte concentrazione al Sud (Sicilia, Puglia e Calabria detengono da sole quasi la metà dell’intera superficie biologica nazionale) e ancora che le imprese agricole che producono nel rispetto dei criteri biologici sono complessivamente oltre 70 mila.
Nella spesa alimentare, la naturalità dei prodotti si conferma un attributo determinante nella crescita delle vendite: secondo le stime, il 2018 si è chiuso con un giro d’affari complessivo di circa 1,3 miliardi di euro, con una incidenza che è arrivata ad approssimare il 4% del fatturato alimentare complessivo.
La tendenza dell’acquisto bio è così pervasiva da aver contagiato tutti i formati della distribuzione. Se infatti, nel 2018 è rallentata lievemente la crescita nel comparto di iper e supermercati (dove supera comunque il 10%), accelera la diffusione negli altri formati, incluso il discount che nell’ultimo anno fa registrare un incremento record pari al +34%.
La crescita delle vendite di prodotti organici si giova dell’adeguamento dell’offerta dell’assortimento e dell’estensione a tutti gli ambiti merceologici del cibo. Infatti, le vendite bio dall’ortofrutta, che con una incidenza sul fatturato di reparto superiore al 5% guidano la classifica per merceologia, si espandono anche negli altri settori fino ad interessare tutti i comparti del fresco, del surgelato e soprattutto delle bevande e delle carni, che crescono entrambe con un ritmo di crescita doppio rispetto alla media e ampiamente superiore al 20%. Si espande la dimensione geografica del mercato.
Se infatti, oggi le vendite si concentrano maggiormente nelle regioni del Nord Italia, nell’ultimo anno sono state invece le regioni meridionali a fare segnare l’incremento maggiore delle vendite con un progresso doppio rispetto a quello medio nazionale e prossimo al 20%. Superiore alla media anche la performance delle regioni centrali del Paese.
La passione per il bio è poi efficacemente illustrata da una evidenza: l’88% delle famiglie italiane è oggi acquirente abituale di prodotti bio con una crescita di 1,3 milioni di famiglie nell’ultimo anno. Di questi una parte rilevante, pari ad una su tre (il 26% delle famiglie italiane), è un acquirente abituale (almeno un acquisto a settimana). Quest’ultimo segmento di consumatori nell’ultimo anno dimostra una più marcata disponibilità a sostenere nel tempo il maggior onere degli acquisti di questi prodotti e infatti a queste famiglie va attribuito circa l’80% del valore degli acquisti di prodotti biologici.
Tra i prodotti preferiti dagli italiani trovano collocazione molti generi di base, a suggerire la progressiva diffusione del biologico nella preparazione dei piatti tipici della tradizione: si spiega in questi termini la performance di generi quali le uova (+19%), l’olio extravergine di oliva (+14%), i cereali per la prima colazione (+7%), lo yogurt ed il latte fresco (+5%).
Il boom del cibo biologico è arrivato a superare le mura domestiche: in vacanza o a cena fuori gli italiani vanno sempre più spesso alla ricerca di una proposta che sappia coniugare il buon cibo con l’attenzione alla sua provenienza, al contatto con la natura e la salute. Negli ultimi sei anni le attività di agriturismo biologico in Italia sono aumentate del 16%, mentre i ristoranti che offrono cucina biologica sono più che raddoppiati.
La tendenza in atto ha interessato anche le mense: lo scorso anno il Governo, su proposta del Mipaaf, ha introdotto una misura per consentire alle mense scolastiche di richiedere la certificazione biologica, stanziando un fondo di 44 milioni di euro per sostenere l’utilizzo di cibi biologici nelle scuole senza ulteriori costi a carico delle famiglie.
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