SPERIMENTAZIONE, SERVIZIO E ACQUISTI POLARIZZATI NEL CARRELLO DEGLI ITALIANI

Il carrello degli italiani continua a cambiare direzione in corrispondenza con l’evolvere dei loro bisogni alimentari e del mutare degli stili di consumo.

L’aggregazione dei micro dati del largo consumo confezionato in specifici “carrelli” di acquisto propone anche quest’anno un quadro in evoluzione e con delle interessanti differenze rispetto agli anni precedenti.

La perdurante voglia di sperimentazione degli italiani riempie ancora il carrello dell’etnico che cresce a due cifre anche nel 2018 e raddoppia le vendite rispetto al 2010. Questo trend accomuna anche le scelte degli italiani nei consumi outdoor e da evidenza esplicita della fluidità delle loro scelte di consumo. Al secondo posto si colloca il carrello dei prodotti ad alto valore unitario che crescono del 9% e mantengono un robusto trend di crescita anche rispetto all’inizio del decennio.

Dal made in Italy ai prodotti a marchio certificato (Dop, Doc e Igp), fino ai filetti di tonno, ai funghi e al caffè. La crescita di questi prodotti testimonia la progressiva polarizzazione del mercato e il contemporaneo crescere degli atteggiamenti di consumo più estremi. Cresce di circa il 6% anche il carrello dei prodotti “ready to eat”. Costituisce forse il trend che coinvolge la parte più estesa dell’assortimento e trova maggiore continuità nel medio termine. Nonostante per gli italiani la cucina sia l’hobby principale (dall’indagine Stili d’Italia dell’Ufficio Studi ANCC-Coop emerge come quasi il 40% si destreggi per passione fra pentole e fornelli), sono molte le ragioni che spiegano la preferenza per il pronto.

Come nel carrello “lusso” anche la crescita del “pronto” può essere ricondotta ad un miglioramento del reddito di una parte della popolazione e ad un innalzamento della disponibilità a spendere per prodotti che incamerano una maggiore quota di servizio. Nel filone della crescita dei prodotti pronti riveste un ruolo cruciale il contributo della gastronomia fresca, ed in generale dei primi piatti pronti con un trend di mercato che affianca l’esplosione dell’offerta di meal delivery nelle grandi città e ad esso in parte si sovrappone.

Nel 2018 è parziale il rallentamento del carrello dei prodotti salutistici che crescono in misura marginalmente superiore all’incremento dell’intero comparto del largo consumo confezionato. Sebbene l’offerta healthy non abbia riconfermato il “boom” degli anni precedenti, il benessere rimane uno dei fattori principali di scelta degli italiani. Non è un caso, infatti, che nei primi dieci prodotti per maggiore crescita del primo semestre 2018 si riconoscano molti prodotti a forte contenuto salutistico e che spesso si associno ad un maggior contenuto di servizio. Tra questi sicuramente i prodotti de-lattosati pronti da consumare, la frutta secca sgusciata, le zuppe pronte.

Immediatamente alle spalle di quello pronto si posiziona a sorpresa il carrello degli “ingredienti di base” (pasta secca, passata di pomodoro, latte, olio d’oliva, riso), che dopo un calo durato sei anni ritorna a crescere in maniera significativa (+2%).

In apparente contraddizione con la crescita del lusso e del pronto la ripresa del “basic” testimonia da un lato la continua crescita di porzioni della domanda in difficoltà economica che ripiegano verso carrelli più poveri come specchio dei crescenti divari socio-economici all’interno della nostra società. Contemporaneamente, sono il risultato della preferenza per la preparazione domestica del cibo per garantirsi un presidio assoluto della qualità degli ingredienti dei cibi consumati.

Nel carrello della spesa degli italiani crescono, inoltre, i prodotti a marchio commerciale (+3,7% nei primi sei mesi dell’anno) e i prodotti dei piccoli produttori (+4,3%). Intercettano desideri ed aspirazioni di un consumatore che ha a cuore l’innovazione, la sperimentazione, il chilometro zero, l’origine locale dei prodotti, tutti attributi che i produttori di nicchia riescono a garantire in maniera più efficace di quanto non sia in grado di sostenere la produzione di massa. Peraltro, tali prodotti proprio per queste ragioni sembrano fare meglio sia dei prodotti leader (-1% nel primo semestre 2018) che dei follower (-0,2%).

Il carrello degli italiani parla sempre più italiano. Secondo le misurazioni dell’Osservatorio Immagino GS1-Nielsen i prodotti che riportano in etichetta l’indicazione “100% italiano” crescono di quasi il 9% e crescite simili sono appannaggio dei prodotti a certificazione di origine (Doc, Docg, Dop e Igp). Anche i prodotti regionali risultano essere molto apprezzati dagli italiani. Tra questi spiccano i toscani (+14% delle vendite a valore) e soprattutto quelli pugliesi (+18%).

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